Vincenzo Manes

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Patrimoni senza eredi, risorsa per la filantropia

Se ne parla poco o per nulla. Eppure c’è una conseguenza del progressivo invecchiamento della popolazione italiana su cui vale la pena riflettere.

Riguarda l’effetto combinato che deriva dal decremento della natalità sommato all’aumento della popolazione anziana. Tra il 2010 e il 2016 il numero medio di figli per donna in Italia è sceso da 1,34 a 1,26. Nel 2045-50 la quota di ultrasessantacinquenni supererà un terzo della popolazione totale. Più vecchi e con meno figli: significa che andiamo incontro ad un aumento esponenziale delle famiglie senza eredi.

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Fondazione Italia Sociale: il 17 porta fortuna

Fondazione Italia Sociale, ente costituito dalla legge di riforma del Terzo settore per promuovere la cultura filantropica in Italia, ha già raccolto l'adesione di 17 importanti enti.

Il numero 17 in Italia non ha mai auto molta fortuna. Comunemente legato ad antiche superstizioni viene spesso scansato per scongiurare la malasorte. Per Fondazione Italia Sociale questo numero, invece, segna un grande risultato, oltre che l’anno di nascita (2017): oggi lo riscattiamo festeggiando l’adesione di ben 17 realtà importanti, profit e no profit.

Università, multinazionali, fondazioni culturali e sociali, società di consulenza, editori e studi professionali fanno parte del collegio dei partecipanti.

Spiccano nomi del calibro di Fondazione Adriano Olivetti, Fondazione Etica, Lottomatica Holding, Pirelli, Università Luiss.

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Circular Economy for Business: il corso per manager più consapevoli

Il modello di economia lineare attuale non è sostenibile per il Pianeta: lo sfruttamento di troppe risorse e di energia fossile non produce beni duraturi nel tempo, ma soprattutto riutilizzabili.

Tuttavia, esiste un ulteriore modello di economia, pensata per rigenerarsi da sola. L’economia circolare contempla due tipi di flussi di materiali: quelli biologici, che possono essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, che possono essere rivalorizzati anche se non rientrano nella biosfera.

Questo nuovo modello di business porta con sé una nuova visione del ciclo del prodotto, una visione che ricalca quello del ciclo di vita naturale. Un corso e ricorso della vita del prodotto, che consente allo stesso di essere pensato sin dall’inizio come un qualcosa che potrà essere riutilizzato.

In questa ottica si inquadra il corso executive Circular Economy for Business realizzato da KME collaborazione dei docenti del prestigioso Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, realtà accademica specializzata nel promuovere lo sviluppo della ricerca scientifica e l’alta formazione.

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Per un nuovo civismo

Civic nasce da un’idea semplice ma non scontata. L’idea che cittadini non si nasce, si diventa.

Tuttavia, alimentare un sentimento civico è difficile. A volte è la storia a incaricarsene, sotto la spinta di avvenimenti che generano un senso di appartenenza civica. È avvenuto negli anni della Ricostruzione, quando il Paese si è ripreso dalla guerra e si è impegnato in uno sforzo straordinario di coesione e sviluppo, suscitando un senso di solidarietà e la coscienza di una direzione comune. Ma poi la spinta si è affievolita fino a perdersi. Sono state molte le cause che hanno scolorito e quasi cancellato la nozione di bene comune. È stato un fenomeno non solo italiano, che ha accompagnato la diffusione di un’idea di benessere individuale in cui non sentivamo di aver bisogno gli uni degli altri o di essere in debito con qualcuno. L’allentamento dei legami che ci tenevano insieme è sembrato una condizione necessaria per lo sviluppo economico. Ma ci siamo sbagliati. E la conseguenza oggi è evidente nelle forme della vulnerabilità che tocca le persone, le comunità, le stesse istituzioni pubbliche.

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Al via la settima edizione della Dynamo Team Challenge

È stata presentata a Roma i primi di Maggio ed è pronta a partire il 25 e il 26 dello stesso mese la Dynamo Team Challenge.

Sulla falsariga di eventi del calibro del Pan Massachussets Challenge e delle National Geograpich Expedition, il Dynamo Camp ha realizzato due giornate all’insegna della consapevolezza per rendere il gioco un veicolo di solidarietà.

Un connubio magico tra sport e divertimento per coinvolgere e far sorridere tutti i bambini che ogni giorno affrontano la lotta contro malattie gravi e croniche.

La manifestazione, nata nel 2013 come Dynamo Bike Challenge, gran fondo di bicicletta organizzata in partnership con Federciclismo, ha aggiunto negli anni anche la corsa, attività outdoor e tennis, per far vivere a tutti i partecipanti la bellezza di Oasi Dynamo (affiliata WWF), che abbraccia ben 900 ettari sull’Appennino tosco-emiliano.

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Presentazione del Dynamo Camp ad Aosta

Sabato 18 maggio 2019 la città di Aosta accoglierà il Dynamo Camp per presentare ai cittadini la sua missione.


L’ampia piazza E. Chanoux al centro di Aosta è pronta a dedicare ben quattro ore al primo camp di terapia ricreativa in Italia. L’iniziativa è stata organizzata dal Comitato “Insieme per Dynamo Camp”, in collaborazione con il Consiglio regionale della Valle d'Aosta e il Comune di Aosta, con la partecipazione del personale del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco.

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Il merito dei cittadini che donano sempre di più

“Le donazioni dei più abbienti, fanno parlare di più di sé, ma la filantropia nei fatti è un fenomeno di massa ed anzi è più diffusa tra chi ha di meno. Forse perché chi ha meno da perdere tende a fidarsi di più, e tende ad agire immedesimandosi con chi si trova in difficoltà. Donando, rafforza lo spirito di cooperazione nella speranza di poter essere ricambiati qualora se ne avesse un giorno bisogno.”

Con queste parole Vincenzo Manes esordisce sul Corriere.it per invitare i lettori a una riflessione sulla filantropia.

Sarà vero che i ricchi sono più generosi degli altri? Una domanda che sembra retorica, ma che davvero non lo è. Pare infatti che il 10% della popolazione più abbiente sia meno disposta a donare rispetto al 10% che ha di meno, in proporzione al proprio reddito, sia in Italia che all’estero.

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Dynamo lancia il primo Master italiano in Terapia Ricreativa

Dynamo Camp Onlus, in collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele, ha ufficialmente dato il via al primo master in Terapia Ricreativa.

È la prima volta che questo corso di specializzazione arriva in Italia. Lo scopo è quello di preparare professionisti che siano in grado di assistere, sia fisicamente che psicologicamente, i malati di tutte le età, per fornire ai pazienti un tenore di vita soddisfacente.

Il percorso offerto nella formazione del Terapista Ricreativo è rivolto a tutte le figure professionali che rientrano nella sfera clinica e socio-educativa, come terapisti della riabilitazione, infermieri, psicologi ed educatori. Oltre alla formazione (che comprende lezioni di Psicologia della salute dell’età evolutiva, Neuropsichiatria, Patologie croniche pediatriche, Principi e tecniche di riabilitazione e Terapie ricreative, tutte svolte presso l’UNISR Milano da fine Marzo 2019) il Master offre anche la possibilità di fare esperienza come tirocinanti nelle principali realtà Nazionali, unendo con efficacia la teoria alla pratica.

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Fondazione Italia Sociale: al via nel 2019 la lotteria filantropica

Una delle novità più importanti della Riforma del Terzo Settore, entrata in vigore nel 2016, è stata la costituzione di FIS (Fondazione Italia Sociale) anche definita come “IRI del sociale”: un potente catalizzatore di idee, energie e finanziamenti per far crescere il mondo del non profit in Italia. Al vertice della governance di FIS c’è Vincenzo Manes, imprenditore-filantropo e fondatore di Dynamo Camp: struttura di terapia ricreativa in Toscana e Fondazione che da oltre 10 anni si prende cura di minori affetti da patologie croniche gravi attraverso esperienze di svago e socializzazione.

Il bilancio FIS del 2019

La Fondazione ha redatto due rendiconti che sono facilmente fruibili sul sito fondazioneitaliasociale.org: il bilancio al 31 dicembre 2018 e il Bilancio di previsione 2019. Il primo è un documento preparatorio estremamente essenziale: lo Stato ha affidato alla FIS una dotazione iniziale di 1 milione di euro, di cui il 90% è stato allocato come riserva e l’altro 10% rappresenta il patrimonio netto della Fondazione Italia Sociale. Di fatto un accantonamento dell’intera somma in previsione delle attività future.

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Intek Group: la Kme ottiene il 100% delle quote societarie di Trèfimetaux

Intek Group comunica di aver acquisito, attraverso la sua controllata Kme, il 49% delle quote societarie di Tréfimetaux ottenendo così il pieno controllo (100%) sull’azienda francese per una cifra vicina ai 2 milioni di euro che sarà versata nel giorno del closing.

Tréfimetaux ha il suo core business nella produzione di tubi e barre di rame e oltre a svolgere le proprie attività negli stabilimenti di Niederbrueck e Givet, può vantare il controllo della Serravalle Copper Tubes Srl, società italiana impegnata nel business dei tubi di rame con sede in Serravalle Scrivia. Il fatturato al 31 dicembre 2018 è di circa 220 milioni di euro, al netto di 560 dipendenti.

A concludere l’accordo per conto di Intek Group è Vincenzo Manes, attuale presidente della holding titolare di partecipazioni in diversi settori produttivi, finanziari e di servizi dall’alto valore in termini di sostenibilità, uno dei valori portanti della mission del gruppo.

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